Aeropan a Siena
Una vecchia fornace, decisamente in pessimo stato, è stata trasformata in abitazione privata. Grande attenzione ai materiali scelti per il recupero. Per l’isolamento termico è stato scelto Aeropan
Si dice che la vera bellezza non si veda con gli occhi, ma con il cuore. Ed è così che i proprietari devono aver visto, per la prima volta, il rudere ammalorato che oggi è la loro splendida casa.
“La prima volta che vedemmo la vecchia fornace – ci hanno confermato i proprietari – fummo colpiti soprattutto dalla sua posizione. Obiettivamente quello che si presentò ai nostri occhi era un rudere ammalorato completamente infestato dalla vegetazione”.
La vista in effetti è speciale: da un lato le Crete Senesi, dall’altro la città di Siena.
“Grazie alla lungimirante vista del nostro progettista – l’architetto Silvia Porciatti di Studio Prospettiva – abbiamo subito compreso le potenzialità dell’edificio e, insieme a lei abbiamo iniziato questa nostra grande avventura”.
Un recupero a 360°
Tra la vegetazione che aveva aggredito anche il tetto e i materiali abbandonati come se fosse una discarica fu la grande stanza al piano terra che colpì tutti. E da lì iniziarono i grandi lavori di recupero e restauro.
Tantissimi sono stati i lavori che si sono realizzati per trasformare la fornace in abitazione privata.
Dalla palificazione a monte per la creazione di uno scannafosso che aerasse i vani per trasformare il piano terra in abitazione. Al rifacimento completo del tetto. Sino ad arrivare al cappotto termico.
Il cappotto termico interno
“Inizialmente – ci spiega l’architetto Porciatti – avevo optato per un cappotto termico esterno. Energeticamente è la scelta migliore. La sovrintendenza di Siena ci bocciò la proposta perché dovevano essere mantenuti visibili gli originali mattoni faccia a vista”.
A questo punto la scelta è ovviamente ricaduta nel cappotto termico interno. Ma il problema erano le dimensioni molto ridotte delle stanze nella zona notte.
“Onde evitare di perdere spazio abitativo nelle stanze già piccoline – ci ha spiegato la progettista – abbiamo deciso di utilizzare Aeropan, il pannello a base di Aerogel. Grazie alle sue elevatissime proprietà isolanti, con uno spessore davvero minimo, abbiamo realizzato il cappotto termico senza che venisse “rubato” prezioso spazio.
Grazie al supporto tecnico del funzionario di zona – Leonardo Innocenti della Inn.Mat Snc – abbiamo realizzato agevolmente tutte le fasi della posa in opera. E abbiamo capito l’importanza di non buttare via nessuno scarto dei pannelli! Per i davanzali, le soglie delle finestre e ovunque ci fosse il rischio di un ponte termico abbiamo usato proprio gli “sfridi” di scarto!”.